venerdì 9 dicembre 2016

....e alla fine arriva il lupo....

Chiedo scusa al mondo intero, al creato, alle galassie e a tutte le sue creature...si, ci sono cascata anche io;anni di studi pedagogici buttati alle ortiche, buoni intenti anche ....stasera l'ho detto....
"guarda se non dormi arriva il lupo" 
Ecco ora potete lapidarmi se volete, mettetemi al rogo come le streghe tanto siamo in tema. 
Fare paura ad un bambino non è educativo lo sanno anche i muri, io che rinnego lo schiaffo educativo, io quella che predica bene e razzola malissimo, ho usato la scusa piu vecchia del mondo, ho chiamato in gioco il lupo, quello spelacchiato che, detto fra noi, non fa più  paura manco ai tre porcellini, e volete sapere...
......tempo di addormentamento 5 minuti senza pè e senza bà......
Dopo la conta per scegliere quale libro leggere per primo(metodo fortemente diplomatico onde incorrere in crisi di gelosie fra la 5enne e il 2enne) dopo la colta lettura, dopo gli  sbaciucchiamenti vari, la grande cade in coma profondo, il nano comincia il suo andirivieni dal letto.
In ordine "bicchiere ho sete" "mi sono scordato l'orsacchiotto" "mi sono scordato l'orsacchiotto dell'orsacchiotto" "etcciù.... mamma cerca un fazzoletto" "pipi pipi!!!" (evidentemente fatto a dispetto dato che l'aveva fatta 5 secondi prima nel vasino, quel poco che basta per bagnare mutande e pantaloni del pigiama)...e allora vai con il cambio delle mutande, pit stop pigiama, "oh no mamma taglia l'etichetta delle mutande mi da noia"
il tutto condito graditamente da un marito moribondo nell'altra stanza causa febbre....scusate ma al "prendi le forbici per tagliare l'etichetta" non c'ho visto piu....per fortuna è arrivato il lupo..... domani non so forse chiamo in aiuto Grimilde.... buonanotte ho ancora da rimettere la tavola; tolgo anche il pentolone dal fuoco tanto  il lupo s'è gia scottato le mele.........

sabato 26 marzo 2016

though she be but little, she is fierce- nonostante sia piccola è feroce


27 marzo,  un fa anno esatto ho scoperto quanto puoi essere forte. Forte dolce e determinata, testarda avvolte ma di una costanza ferrea, inespugnabile nelle tue certezze. Se mi chiedessero di cosa sei orgogliosa di tua figlia, probabilmente risponderei cosi. E' forte la mia donnina! l'ho scoperto quando ti ho detto uno dei no più importanti della mia carriera di mamma.
" mamma voglio i biscotti nel latte"-"no amore non li puoi mangiare"
Un pianto disperato, l'unico in 365 gg di dieta senza glutine. Ti sei nascosta con il viso in lacrime sul mio petto, ti ho abbracciata stretta, cosi mi hanno detto di fare. Solo gli abbracci possono servire, non ci sono parole spiegazioni mediche adatte per una bimba di tre anni.
Ti ho stretto forte e ti ho lasciato sfogare. Non hai praticamente fatto colazione, te ne sei andata a scuola con il muso lungo, hai incassato e sei partita con il nonno.
Da quella mattina non dovuto più ridirti un no. Hai capito da sola che qualcosa nella tua pancia stava cambiando così come il tuo umore. Hai capito che come tutte le cose materiali, anche il cibo, come lo intendiamo in occidente, è una cosa superflua. 
Il cibo è convivialità, è goduria, ma ci può essere lo stesso condivisione e gioia mangiando cose diverse.
Non assaggerai mai in vita tua un pan di stelle o una girella, ma insieme cucineremo i biscotti e le torte può buoni sulla faccia della terra.
In casa nostra, insieme al glutine, abbiamo bandito da tempo anche due parole, malattia e problema, e cosi abbiamo imparato quanto la vita può essere più leggera senza questo peso.
Abbiamo imparato a leggere le etichette, a lottare contro le briciole, a cucinare per tutti i compleanni perché vero iddio non mancherai neanche ad uno, non certo per la paura di sentirti diversa.
Sei diversa ma solo perché sei speciale.
A chi ti dice in faccia "poverina mi dispiace non lo puoi proprio mangiare?" non rispondere neanche, sono ben altre le cose da commiserare, le menti limitate di quelle si che bisogna avere pietà.
Tempo fa girava sul web la catena sull'orgoglio di essere mamma. Io non rispondo con una foto ma con queste parole, sono orgogliosa di essere la mamma di una bambina tutta d'un pezzo nei tuoi 100 cm di forza e costanza.
Ti amo cosi determinata, stoica, celiaca.
Quando cucini ricorda di condire tutto con una bella manciata di menefreghismo serve sempre perché di imbecilli ne troverai tanti nella vita purtroppo!
Avanti cosi cucciolina mia!

martedì 8 marzo 2016

Al centro di Bologna non si perde neanche un bambino!


Gentilezza, allegria e accoglienza ecco cosa si respira a Bologna.
Cosa fare con bambini?
Una semplice passeggiata per la città, se avete la fortuna di avere figli atletici vi consiglio vivamente di salire in cima alla torre egli asinelli( quella più alta e dritta per intenderci) il panorama è mozzafiato e anche la salita, i più piccoli nel marsupio e i più grandicelli si divertiranno a contare gli scalini fino in cima! 498 per l’esattezza! (ingresso 3 euro).
 
 


Il nostro giro è proseguito con l’ingresso alla Biblioteca della Sala borsa che si affaccia sulla Piazza del Nettuno. Oggi l’ex sala borsa che di per se merita la visita per la sua inusuale architettura, è stata trasformata in un grande spazio multimediale dove anche i nani hanno il loro spazio. Una saletta raccolta con grandi tappeti, librerie frontali, quanche gioco morbido, poltrone per allattare, e ovviamente tanti libri. Sfido a trovare in altre città un luogo così family friendly, dove ci si può appoggiare anche solo per il cambio dei piccolini. Una vera isola felice.
 
Dopo il nostro lungo riposo nella biblioteca dei piccoli ci siamo concessi un po’ di shopping e una bella merenda da Grom, sapete una cosa di tutte le polemiche sul fatto che sia o non sia un vero gelato artigianale non me ne può fregare di meno!   E’ una delle poche gelaterie che mi assicura che tutti gli alimenti sono gluten free! Cialde, coni tutto senza glutine PER TUTTI! Se potessi farei un monumento al sig. Grom!

Con nostro grande piacere siamo entrati nella  “Città del sole”! un paradiso per i giocattoli “fuori dalle mode” perché la politica di questo negozio è proprio questa, qui i giochi sono pensati come strumenti per crescere per stimolare la creatività dei bambini attraverso l’esperienza, l’immaginazione, la curiosità e la scoperta. Al bando i giocattoli modaioli destinati ad essere sorpassati e sostituiti!

 
Avendo più tempo e magari anche un clima più caldo sarebbe stato carino fare un giro della città con il CITYBO EXPRESS! Sicuramente ci ritorneremo!
 
Nella seconda giornata fra le altre tappe kids friendly che ci eravamo promessi di visitare vi erano i giardini margherita a due passi dal nostro B&B ma aimè il brutto tempo ci ha fatto desistere e siamo quindi partiti per il salone dell’hobbistica “craft your party” questo si che era il mio paradiso!

Mi sono letteralmente rifatta gli occhi e distrutta il borsello! 
Ho raccolto un sacco di idee per le mie feste!!

 
 La fiera ben strutturata era divisa in due filoni, i workshop con personaggi di spicco del mondo blog&craft (silvia dei fiori, pronto in favola….) e la sezione dedicata all’acquisto dei materiali craft dove si poteva acquistare davvero di tutto, mannaggia a voi! In replica in autunno il 25-26-27 Novembre. Grazie al Mondo creativo e al Salone dell’hobbistica creativa!


 
Un weekend di san Valentino con i cuori  e con i fiocchi!
 

giovedì 4 febbraio 2016

Ogni libro al suo posto....la Montessori a casa nostra

Quale miglior modo per invitare i bimbi alla lettura, semplice sistemare i libri alla loro portata.
Eh si la Montessori docet e l'ikea aiuta.
Ecco una soluzione per una libreria a misura di bimbo.

Due semplici regole

1.  I bambini devono avere libero accesso ai libri, andranno quindi sistemati in base alla loro altezza
2.  La libreria dovrà essere frontale, i bambini potranno quindi scegliere il libro in base alla copertina.
Non sapendo ancora leggere l'occhio vuole la sua parte!

Di esempi se ne trovano a bizzeffe, ecco la mia carrellata di Pinterest
 






Ho raccolto alcune idee dal web e le ho fatte nostre abbinando alle mensole mosslanda di ikea (ex ribba) un angolo lettura.
 
ecco il risultato


 


Ho inoltre piacevolmente scoperto che le scatoline GLIS di Ikea si inseriscono perfettamente nello spessore di questa mensola. Ne approfitterò per sistemare l'angolo dei disegni lontano dal nanerottolo. Non so perché ma ama conciarsi cosi!

 

mercoledì 6 gennaio 2016

Come è andata quest'anno? uhm la prossima domanda....


Diciamo la verità....sarebbe troppo semplice dire che è stato un anno di merda, non me ne voglia il 2015 ma se d'istinto dovessi definirlo, se mi chiedessero un aggettivo per questi 12 mesi si direi proprio"DI MERDA". Ma sarebbe troppo scontato, e non sarebbe certo da me usare cotanta finezza. In fin dei conti come altro potrei chiamarlo...uhm vediamo.......
UN ANNO CAZZUTO...DIFFICILE...IMPEGNATIVO....LOGORANTE..ANSIOGENO...
 
NO NIENTE DI TUTTO QUESTO, E' STATO UN ANNO
BELLO
 
e quando lo dico me ne riempio la bocca di questa parola, e me lo gusto tutto dal primo all'ultimo giorno. Non si butta via niente si gode e basta a vedere dove siamo arrivati, stanchi probabilmente, talvolta con il cuore dolorante, ma ci siamo stati e l'abbiamo fatto al meglio.
 
PEACE&LOVE
   PACE E BENE...
 
 
 

domenica 30 agosto 2015

Caro Elia ti racconto come sei nato...

Mercoledì 27 agosto sono appena tre gironi che siamo tornati dal mare. È mattina e dopo aver finito di preparare Allegra ci siamo messe nel lettone a coccolarci. Mi sono alzata. Pantaloni bagnati. Non è possibile non sono semplici perdite. Per caso passano i miei a casa per vedere cosa combiniamo.Vado in bagno
Sono terrorizzata. Chiamo mia mamma. Mi guarda e mi dice di stare tranquilla.
Ma non lo sono affatto. 32 settimane non è possibile. Lascio Allegra a giocare sugli scalini di casa con la nonna. Non gli spiego niente. Non so come sarebbe andata; provo a ripetermi che tanto non è niente che tornerò a casa da li a poco. Sono tornata dopo 1 settimana. All'ospedale mi fanno il test, certo che era liquido amniotico. Le ostetriche mi dicono che non sarei dovuta andare all'ospedale di Montevarchi. Lo so, ma non sapevo che fare. Mio babbo dice che è meglio andare a Firenze. Ok almeno c'è il Meyer vicino. Piango nella sala del tracciato. Una ragazza alla 41 settimana mi consola chiede se possiamo fare a cambio. Magari. Alla dottoressa dico che non ho preparato niente. Ho solo una camicia da notte comprata il giorno prima. La verità è che ho tanta paura. Gabriele non c'è e vorrei solo lui. Devo firmare per andare a Careggi,firmo e esco. E arrivato anche Gabriele che mi accompagna in macchina a Firenze. Li mi rivisitano e confermano la rottura delle membrane. Mi ricoverano. Non ho niente spazzolino, camicia ciabatte devo spiegare a Gabriele dove ho tutto. Il pomeriggio Allegra mi chiama parliamo poi dopo poco mi domanda "mamma ma te dove sei?" Avrei preferito un colpo in testa. Non so che parole usare. Sto attenta a non dare la colpa a Elia che vuole nascere. I dottori mi devono fare delle visite. Va tutto bene dico.Sto li tre giorni senza fare niente e mi accorgo quanto sono lunghi; la mia vicina di letto da una settimana che è li.
Gli chiedo come fa, lei dice che è questione di priorità, al momento la priorità è aspettare il più possibile preferibilmente fino alla 34 settimana quando i polmoni di Elia saranno ben formati. Lo so ma ho una bambina di tre anni a casa. Il mio pensiero è principalmente lei. Per i polmoni mi fanno due punture di cortisone. Se riesce a stare un circolo 48 h prima del parto Elia potrà respirare da solo. Per fortuna così è stato. Venerdì festeggiamo in ospedale il nostro anniversario. 5 anni. Gabriele aveva organizzato una festa a sorpresa. Chiama un po' di amici a Firenze e festeggiamo con una torta. I dolori partono la notte ma si fermano per poi ritornare il sabato pomeriggio.
30 agosto.Elia ha voglia di nascere e io non sono pronta. So come funzione. di allegra era stata una passeggiata un dolore misto a gioia, un dolore non vero,un dolore che è soprattutto felicità. 5 ore soltanto dalle prime contrazioni un parto in acqua da manuale. Adesso invece il dolore è dolore perché non sono pronta ad accogliere la vita. Il mio corpo dice che è il momento ma la mia testa no. Mi confondo da sola.mi confondono le ostetriche, vedrai che non sono le contrazioni buone dal tracciato non c'è niente. Sbagliato. Le contrazioni erano vere in poco tempo sono dilatata di 9 cm. Sala parto. Brutta fredda. La filodiffusione passa la canzone della forza della vita. Fanculo penso. Sudo come con ricordavo di aver sudato tre anni prima. Poche spinte ed Elia esce. Me lo fanno vedere avvolto nel telo, non ricordo neanche se me l'hanno fatto toccare. Deve farsi visitare. Lo portano via subito. Allegra l'ho accolta sul mio petto nudo con i cordone ancora attaccato. Ha cercato subito il seno. Elia invece lo rivedrò soltanto due ore dopo. Devo stare distesa su quel lettino per due ore poi mi posso alzare. Posso camminare è come se non avessi partorito. Non ho dolore. Voglio solo vedere Elia. Mi portano in tin, sembra di essere a ER. Buio come un utero silenzioso solo il rumore delle macchine saturimetri. Elia dorme attaccato alla sua macchina come un altra decina di bambini piccini come lui. Le infermiere mi spiegano che posso andare li quando voglio.Per adesso il latte lo prende con un tubicino direttamente nello stomaco.
Ma respira da solo, l'ostetrica che mi ha fatto partorire mi dice che l'ossigenazione è al 99%.benissimo. È bravo il mio piccino. Forte e determinato. Torno in camera con Gabriele che rimane a dormire appoggiato su un tavolino come le due sere precedenti.
Non ci sono divano letto, in ostetricia due. Lui dorme, io mi faccio portare subito il tiralatte. Voglio assolutamente allattare. Penso che se non sono stata in grado di portarlo in pancia per nove mesi voglio almeno sostentarlo quando sarà in grado di mangiare da solo. Per adesso raccolgo anche poche gocce. Mio marito mi prende in giro perché raccolgo poche gocce;non lo fa apposta non lo capisce. Ma per me quelle goccie sono tutto. Metto la sveglia ogni tre ore. Sono testarda come Elia. I giorni che rimango in ospedale sono tranquilla. Gli amici mi fanno compagnia. Vado a far visita al mio piccino. Il secondo giorno quando Elia è sotto la lampada entro in crisi. Ho gli occhi lucidi quando vado in tin. L'infermiera mi guarda e mi dice che Elia mi somiglia ha i miei occhi. Le
Spiego che allegra è la fotocopia del babbo. Ridiamo. Sono molto materne le infermiere della tin. Coccolano i bambini fra le braccia con i biberon quasi fossero i loro. Sono tranquilla a lasciarlo li. Mi fido. Poi il giorno che mi dimettono lo spostano in sub intensiva.comincia ad alimentarsi con il biberon. Da li a pochi giorni mi fanno provare Ad attaccarlo al seno. È nato che non aveva il riflesso di suzione arriva dopo la 34 settimana ma ha voglia di mangiare dalla mamma. Prima 5 poi 10 poi 40 gr...tutte le volte che vado a trovarlo lo attacco. Poi se non riesce si va di biberon. Passano le settimane Elia a Firenze Noi a casa. Allega deve iniziare la materna. "Iniziano le visite per dimettere Elia" mi spega Camilla l'infermiera . Sono felice e ma anche confusa. Dimettono Elia il giorno che allegra va alla materna. Sono di nuovo nel panico. Gli chiedo di aspettare un giorno due.Loro capiscono e mi aiutano. Fanno altre visite per l'ittero che dopo 20 gg ancora non è sceso. Il sabato finalmente a casa. Tutti. Elia mangia 60 gr. Riesco a darglieli tutto dal seno. Mangia e dorme. Come un neonato modello. Non mi sembra vero. È talmente bravo che mentre siamo a pranzo Allegra mi domanda "ma Elia mamma è sempre nella carrozzina?" SI AMORE  



Ho scritto queste parole dopo qualche giorno che era nato Elia, le pubblico ora dopo una bellissima giornata passata a festeggiare tutti babbo sorella zii e nonni... e per festeggiare un po anche me stessa perché  se Dio vuole, dopo 12 mesi di sorrisi sdentati e lunghe poppate, mi sono perdonata.

giovedì 16 aprile 2015

hot air balloon party-life is a beautiful ride!




“Il viaggio della mongolfiera è come il viaggio della vita: è il vento che conduce, si sa da dove si parte, ma non dove si arriva. Si conosce il luogo del distacco dalla terra, ma non dove la riabbracceremo.

Ma atterreremo certamente da qualche parte: in un luogo inaspettato, forse un po’ impervio, forse inusuale, forse non ben raggiungibile. Dove non c’erano programmi che ci avrebbero condotto là, dove non c’erano cartine che spiegavano la via.

Ma dove, certamente, c’era qualcosa per noi. Qualcosa che non conoscevamo, che non immaginavamo, che nessuno ci aveva annunciato… ma che ci attendeva fortemente per baciarci e benedirci!"

 

Lo capirai piano piano piccino mio, ogni difficoltà ogni periodo difficile, sono la strada per una nuova conquista, una nuova amicizia, un nuova vittoria.
Resta sempre così sorridente come lo sei adesso!
Intanto io cerco di fare del mio meglio, ti cullo, ti amo, ti nutro, ti proteggo!

Goditi il tuo viaggio (c'avevo pensato prima io dell'Algida)!
 
Una piccola festa per un grande amore!